Invecchiamento cellulare: è possibile invertire o rallentare questo processo?

Invecchiamento cellulare: è possibile invertire o rallentare questo processo?

Indice

All’interno del nostro organismo, esistono le cellule, microscopiche unità fondamentali dei tessuti. Le cellule sono in grado di “sentire” il tempo che passa e capire quanto invecchiano. 

Inoltre, dopo una certa età, è come se le cellule “andassero in pensione”: entrano in senescenza, smettendo di fare quello che hanno sempre fatto, cioè replicarsi. 

La cessazione dell’attività di replicazione interessa tutti i tessuti, alcuni di più (come le cellule della pelle), alcuni meno (come per esempio i neuroni, che si replicano molto raramente e solo in alcune aree del cervello).

Ma perché le cellule invecchiano? Che impatto ha questo invecchiamento sulla nostra salute, e sulla qualità della nostra vita? È possibile rallentare l’invecchiamento cellulare con uno stile di vita sano, che ci consenta di vivere meglio e più a lungo? Affrontiamo insieme tutti questi aspetti.

Perché le cellule invecchiano?

La senescenza cellulare è correlata al più generale invecchiamento dell’organismo. Si tratta di un processo eterogeneo e dinamico, in cui le cellule smettono di replicarsi e vanno incontro ad alcune modificazioni. 

Infatti, una cellula senescente cambia morfologia e inizia a produrre molecole specifiche: in assenza di malattie, ciò attrae le cellule del sistema immunitario, che “fanno pulizia” nel nostro corpo e rimuovono le cellule senescenti. È necessario eliminarle, poiché la senescenza è uno stato irreversibile: se la cellula invecchia, non può più tornare indietro.

Ma perché la cellula decide di entrare in senescenza? Le cause sono diverse, e derivano sia dalla fisiologica “usura” nel corso della vita cellulare, sia da altri fattori interni:

  • Accorciamento dei telomeri, strutture che fanno parte dei cromosomi e di cui parleremo a breve. Per i nostri cromosomi, l’accorciamento dei telomeri significa un danno al Dna.
  • Altri tipi di danni a carico del Dna, che possono originare dall’esposizione ai radicali liberi dell’ossigeno.
  • Stress cellulare derivante da modificazioni del metabolismo della cellula, da molecole che inducono una continua replicazione e da altri stress di vario tipo.
  • Attivazione di geni che favoriscono l’insorgenza di tumori: talvolta, le cellule “perdono il controllo” e iniziano a replicarsi incessantemente; in questo caso la cellula “se ne accorge” entra in senescenza e scongiura la possibilità di una replicazione incontrollata, e quindi dell’insorgenza di tumore.

Oltre a cause fisiologiche, si sommano anche cause esterne, che possono determinare la manifestazione di patologie. Per esempio:

  • Fumo di sigaretta: è noto che il fumo genera i radicali liberi nei tessuti del polmone, a detrimento del Dna. 
  • Interventi medici come chemioterapia o radioterapia. Qui l’obiettivo è mandare apposta le cellule tumorali in senescenza. In questo caso particolare, la senescenza cellulare è proprio un salvavita, poiché ci protegge dall’insorgenza dei tumori.

Quando l’invecchiamento cellulare può dare luogo a patologie?

La scienza ha individuato un legame tra senescenza cellulare, invecchiamento dell’organismo e insorgenza di patologie legate all’età, come ad esempio morbo di Alzheimer, aterosclerosi. 

La ragione risiederebbe nelle molecole prodotte dalle cellule senescenti: tra queste ci sono sostanze che stimolano l’infiammazione, con una conseguente alterazione del tessuto in cui si trovano. 

Ciò determina una disfunzione che, a lungo andare, ha come esito la patologia; non è ancora chiaro se siano i meccanismi dell’invecchiamento a causare la senescenza cellulare o piuttosto il contrario, ma è nota la presenza di un grande numero di cellule senescenti nei pazienti affetti da patologie dell’invecchiamento.

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Cosa sono i telomeri e cosa succede quando si accorciano?

Abbiamo accennato poco fa ai telomeri. Sono “cappucci” che proteggono la parte finale dei nostri cromosomi. Ogni volta che le cellule si replicano, i telomeri si accorciano: invecchiamento e telomeri sono correlati.

Quando i telomeri si riducono considerevolmente fino a perdersi, i cromosomi diventano instabili e insorgono alcune problematiche, tra cui la mancata o non corretta replicazione.

Per questa ragione, gli scienziati considerano i telomeri come gli orologi della vita cellulare: più corti sono e più vicina è la fine della cellula. Insomma, i telomeri sono veri e propri cronobiografi delle cellule.

È possibile invertire o rallentare il processo di invecchiamento cellulare?

Numerosi studi scientifici stanno cercando di capire se l’attivazione della telomerasi (l’enzima che ripara i telomeri) e l’allungamento dei telomeri possano ritardare il processo di invecchiamento.

La rapidità di accorciamento dei telomeri non è la stessa per tutti. Può accelerare rispetto allo scorrere del tempo o rallentare. Molto dipende dal nostro stile di vita.

Infatti, è stato osservato che uno stile di vita corretto, l’utilizzo di multivitaminici, l’attività fisica regolare e un elevato apporto di acidi grassi omega-3 sono tutti fattori in grado di proteggere i telomeri e rallentarne l’accorciamento.

Ad esempio, sapevi che lo stress è uno dei maggiori responsabili dell’accorciamento dei telomeri

Elizabeth Blackburn, biologa molecolare e premio Nobel per la Medicina nel 2009 per la scoperta di come i cromosomi sono protetti dai telomeri e dall’azione dell’enzima telomerasi, afferma che proteggere i telomeri è possibile, ad esempio evitando lo stress

In un mio video recentissimo parlo di questo e ragiono su come la meditazione, nota pratica antistress, possa ricoprire un ruolo prezioso nel contribuire a contrastare l’invecchiamento cellulare (di meditazione parleremo a breve):

 

L'indicazione di uno stile di vita corretto come responsabile, almeno in parte, di un accorciamento dei telomeri, è stata pubblicata sulla rivista “Lancet Oncology”, ed è emersa da uno studio pilota su 35 pazienti affetti da tumore della prostata.

Queste le parole del Dott. Dean Ornish, primo autore dello studio: “I risultati dello studio sembrano indicare che i telomeri sono in grado di allungarsi con un corretto stile di vita, determinando un ritardo dell’invecchiamento cellulare e aprendo buone prospettive di salute per l’età avanzata”.

Nel 2017, uno studio dei ricercatori della Mayo Clinic in Minnesota, guidati da James Kirkland, ha dimostrato che l’eliminazione delle cellule senescenti in topi anziani determinava l’inversione di alcuni effetti dell’invecchiamento. 

Inoltre, sempre più studi evidenziano un ruolo protettivo da parte di sostanze naturali, in grado sia di combattere l’infiammazione presente in situazioni di invecchiamento, come i polifenoli, sia di mantenere un buono stato di salute delle cellule, come sulforafano e quercetina (presenti in broccoli e cipolle). 

In che modo “riparare” i telomeri con uno stile di vita corretto?

Come abbiamo detto, già qualche anno fa, uno studio scientifico del Dott. Dean Ornish dimostrò come cambiamenti nello stile di vita sono in grado di incrementare l’attività della telomerasi, l’enzima che ripara i telomeri.

Infatti, dai suoi studi emerge che alimentazione corretta, esercizio fisico moderato e meditazione sono sufficienti a riparare significativamente i telomeri e rallentare l’invecchiamento delle cellule, verso la longevità.

Invecchiare bene e vivere più a lungo: quali sono le 9 regole d’oro? 

Sulla base dei miei studi scientifici, della letteratura scientifica mondiale e della mia solida esperienza professionale, ho definito i 4 fondamenti sui quali lavorare per ottimizzare le proprie abitudini ed elevare la qualità della propria vita.

1. Alimentazione equilibrata e completa 

Un’alimentazione corretta svolge un ruolo prezioso nella salute e nella prevenzione. È necessario seguire poche regole alla portata di tutti:

A proposito di cibi anti aging. Nella tua routine alimentare è molto importante inserire cibi antiossidanti ricchi di:

  • vitamine, come la vitamina A, la vitamina C e la vitamina E
  • sali minerali ad esempio rame, selenio e zinco; 
  • carotenoidi (pigmenti vegetali rossi, arancioni, gialli, dall’interessante potenziale antiossidante); 
  • polifenoli, composti bioattivi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, alleati importanti nella prevenzione di alcune patologie croniche.

2. Integrazione adeguata in associazione al regime alimentare

Una dieta regolare e completa è fondamentale, tuttavia, spesso, il cibo da solo non è sufficiente a garantire un apporto ottimale di nutrienti. Pensa che molti di noi hanno carenze da micronutrienti e non ne sono nemmeno consapevoli. Infatti, la nutrizione di oggi è ricca di calorie e povera di nutrienti.

Svariati ricercatori affermano che la maggior parte delle persone abbia micro carenze croniche, non così gravi da determinare l’insorgenza di una patologia acuta, ma sufficienti ad accelerare il processo di invecchiamento e promuovere le patologie croniche.

Proprio per questa ragione, è importante approfondire il discorso della nutraceutica, la quale sfrutta tutti i nutrienti degli alimenti grazie a una integrazione adeguata con effetti compensativi e positivi sulla salute, (come per esempio protezione della salute ossearafforzamento del tessuto connettivo), sul trattamento e sulla prevenzione di alcune patologie. 

3. Allenamento per stimolare e conservare funzionalità ed efficienza 

Per vivere a lungo è importante mantenere uno stile di vita attivo e dinamico, e le possibilità di farlo sono varie, per esempio:

  • andare al lavoro a piedi o in bici (se il tipo di lavoro e le distanze lo consentono);
  • utilizzare le scale anziché l’ascensore;
  • passeggiare, sfruttare le aree verdi vicine a casa (se c’è questa possibilità).

Inoltre, l’ideale è praticare attività aerobica (per esempio corsa, nuoto), ma anche pesi per conservare forza e massa muscolare.

A tal proposito, proprio recentemente, in un mio video parlo l’allenamento anti aging da fare a casa:

 

In particolare, in un’ottica anti aging, le macro-aree sulle quali lavorare sono:

  • area cardio: allenamenti di tipo aerobico (o meglio, cardiovascolare);
  • area della forza, necessaria a proteggere la massa ossea e la massa muscolare dalla fisiologica perdita del tono;
  • area della mobilità e della flessibilità, l’aspetto che più evidentemente rallenta con il passare del tempo. 

4. Lavoro interiore 

Il lavoro interiore è molto importante, perché, oltre alla salute fisica, non dobbiamo trascurare la salute mentale, e questi due aspetti vanno a braccetto.

La meditazione contribuisce a contrastare lo stress, uno dei maggiori responsabili dell’invecchiamento cellulare, poiché consente di ritrovare il proprio equilibrio e il focus sul presente, rilasciando i pensieri intrusivi e le emozioni negative e acquisendo consapevolezza e bilanciamento emotivo

Inoltre, è altrettanto importante allenare la mente e le funzioni cognitive, esattamente come si allenano i muscoli, e gli strumenti per farlo sono tanti: 

  • socializzare, interagire, non isolarsi;
  • coltivare passatempi e hobby creativi, attività che stimolino il lavoro cerebrale (lettura, giochi enigmistici, giochi di memoria, attività manuali);
  • scrittura (manuale, attività preziosa di cui stiamo pericolosamente perdendo la padronanza).

Il trascorrere del tempo è un processo fisiologico che dobbiamo accettare senza esserne spaventati. Ciò che possiamo fare è adottare uno stile di vita fatto di buone e sane abitudini, preziose per migliorare la qualità della vita, rallentare la senescenza cellulare e contrastare l’insorgenza di alcune patologie.

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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