La carnitina è un derivato amminoacidico ed è una sostanza naturalmente presente nei tessuti. Sono diverse le funzioni che la carnitina svolge nel nostro organismo: la più nota è il trasporto degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, che sono le centrali energetiche delle cellule, e qui vengono convertiti in energia. Infatti, a livello della membrana mitocondriale interna, è presente un sistema di trasporto della carnitina e di alcuni suoi derivati.
Devi sapere che la carnitina è un ingrediente molto interessante dal punto di vista dell’healthy aging, perché concorre, in sinergia con altri attivi, a rallentare il fisiologico processo di invecchiamento, migliorando la qualità della vita, come vedremo a breve. Qui un mio approfondimento sulla teoria dell'invecchiamento.
La carnitina è una sostanza particolarmente utile per il metabolismo negli sport di tipo aerobico in quanto facilità l’utilizzo dei grassi a scopo energetico.In questo senso anche la carnitina rientra nelle sostanze in grado di aiutare la funzionalità mitocondriale che per altro peggiora con il passare degli anni.
La carnitina è inclusa nell'elenco stilato dal Ministero della Salute (Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico). Diverse sono le proprietà della carnitina per le quali viene utilizzata come integratore, soprattutto in campo sportivo (per incrementare le performance atletiche) e alimentare (come aiuto per perdere peso).
In ambito alimentare, la carnitina rivestirebbe un ruolo importante nel metabolismo dei lipidi, promuovendo la trasformazione del grasso in energia, e faciliterebbe la combustione dei grassi durante l'attività fisica.
Infatti, è ormai noto come l’esercizio fisico di tipo aerobico determini un graduale incremento delle concentrazioni di acidi grassi nel sangue, probabilmente per una saturazione dei mezzi di trasporto mitocondriale degli acidi grassi stessi.
In ambito sportivo, la carnitina sarebbe in grado di facilitare il recupero muscolare dopo la performance atletica e la riparazione dei tessuti muscolari in caso di danni; inoltre, aiuterebbe a ritardare l'insorgenza della fatica, a conservare elevati livelli energetici per periodi prolungati durante sforzi fisici e, oltre a ciò, accrescerebbe la resistenza. Infine, nelle persone anziane, la carnitina aiuterebbe a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e di lipidi nel sangue.
Perciò, sembra che la funzionalità della carnitina nell’attività sportiva sia duplice, sia nel sostegno all’attività sia nella fase di recupero. Infatti, la carnitina promuove l’eliminazione dei radicali liberi prodotti durante l’attività fisica e responsabili dello stress ossidativo: i radicali liberi danneggiano il tessuto muscolare e provocano affaticamento e ritardo nel recupero.
Come abbiamo visto, la carnitina svolge diverse funzioni, tutte coinvolte nel metabolismo energetico. Questa molecola trasporta gli acidi grassi nelle cellule, e qui rilasciano la loro energia. Dato che il cuore ricava il 70% dell'energia dagli acidi grassi, la carnitina ne supporta l'attività e avrebbe un effetto benefico sull'insufficienza cardiaca.
Inoltre, la carnitina riduce la formazione di radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento cellulare, e promuove il recupero dopo uno sforzo fisico.
Infine, la carnitina è coinvolta nella produzione di energia e nella sintesi dell'acetilcolina (un neurotrasmettitore che influenza le funzioni cognitive, come per esempio l'apprendimento e la memoria), e partecipa al mantenimento delle funzioni cerebrali.
Quindi, ricapitolando, la carnitina è il principale sistema di trasporto degli acidi grassi a catena lunga dal citoplasma delle cellule alle membrane interne dei mitocondri, dove gli acidi grassi vengono utilizzati per produrre energia. La carnitina vanta importanti proprietà antiossidanti, riparatrici e di metabolismo dei lipidi.
A proposito del ruolo della carnitina nella longevità sana, uno studio clinico su soggetti in età avanzata ha dimostrato come l’integrazione con carnitina sia in grado di aumentarne il contenuto a livello mitocondriale e migliorare l’ossidazione degli acidi grassi durante l’attività motoria, mantenendo attivo il metabolismo cellulare. Perché ciò è molto importante?
Il processo di invecchiamento è accelerato da condizioni di calo prestazionale delle nostre cellule, soprattutto dei mitocondri: diminuisce la produzione di energia, si accumulano i danni e le sostanze di scarto (ad esempio gli AGEs, Advanced glycation end products) e il metabolismo in generale subisce un notevole rallentamento.
Gli zuccheri e gli acidi grassi sono la principale fonte dalla quale i mitocondri producono energia per garantire alla cellula il normale funzionamento.
Quando acidi grassi e zuccheri non vengono utilizzati o sono presenti in eccesso, diventano scorie; accumulandosi nel tempo, queste scorie rallentano la cellula e accelerano i processi di invecchiamento.
In particolare, gli AGEs prodotti dalla glicazione degli zuccheri, se non vengono correttamente smaltiti, sono altamente ossidanti: infatti, possono promuovere infiammazione (uno degli hallmarks dell’invecchiamento) e stress ossidativo, oltre ad avere una rilevanza patogenetica in molte malattie croniche legate all’invecchiamento.
Non solo. La glicazione (in parole semplici: la reazione tra molecole di zucchero e proteine), pur essendo un meccanismo fisiologico, con l’avanzare dell’età si associa alla notevole riduzione nel numero di fibroblasti, produttori di collagene ed elastina; ciò rallenta i meccanismi di riparazione e rigenerazione dei tessuti.
A livello cellulare, un calo prestazionale del metabolismo di acidi grassi e zuccheri si ripercuote sull’indebolimento dell’organismo che accumula danni, rallenta i processi generativi e manifesta fatica muscolare e spossatezza, che impediscono lo svolgimento di una regolare attività motoria.
Prima di parlare diffusamente di longevità, ti lascio al video in cui spiego come muovere i primi passi verso longevità e benessere:
Oggi si parla frequentemente di età anagrafica ed età biologica, o meglio, età funzionale, un parametro definito dalla rimanente capacità funzionale di una persona.
L’età anagrafica dipende inequivocabilmente dalla data di nascita, ma l’età biologica o funzionale è il risultato dello stile di vita che scegliamo di condurre e di quanto siamo in grado di regolare alcune variabili importanti, che io definisco i 4 fondamenti di una vita equilibrata: nutrizione, nutraceutica, allenamento fisico e lavoro interiore.
Infatti, la maggior parte delle malattie cronico-degenerative si può prevenire e ritardare, se non eliminare del tutto, agendo sulla nostra epigenetica, cioè quel 70% che incide sulla nostra salute futura, sulla qualità dell’invecchiamento e che possiamo controllare, contro il 30% di genetica che è invece fuori dal nostro controllo.
Perciò, l’alimentazione che seguiamo, quanto movimento facciamo, quanto ci prendiamo cura di noi stessi e delle nostre emozioni sono fattori che vanno correttamente gestiti per contribuire a controllare adeguatamente i biomarkers, cioè i valori fisiologici che si modificano con l’avanzare dell’età.
La supplementazione alimentare ha un ruolo prezioso in una prospettiva di longevità in salute. Infatti, l’alimentazione, seppur equilibrata e comprensiva di tutti i nutrienti fondamentali, molto spesso non ci fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per invecchiare al meglio e in buona salute.
Le microcarenze croniche sono assai frequenti e spesso trascurate: in realtà, sono degli acceleratori del processo di invecchiamento.
L’assunzione di specifici ingredienti funzionali, in grado di modulare i fattori responsabili dell’invecchiamento, a livello cellulare, può svolgere un’azione benefica sulla tua salute, colmando le microcarenze e arrivando dove la sola dieta non è sufficiente.
Dal punto di vista nutraceutico, la carnitina, assieme ad altri attivi o “eroi della longevità”, può contribuire a massimizzare l’uso delle fonti energetiche introdotte con l’alimentazione e si è dimostrata un valido supporto energetico prima dell’attività fisica, in particolare anche nelle persone che lamentano poca resistenza o stanno iniziando ad approcciarsi all’attività motoria.
Ricorda che i nutraceutici non sono medicinali e non hanno un effetto curativo, ma concorrono a prevenire situazioni patologiche e a farci stare in salute.
È necessario assumere i nutraceutici in quantità adeguate, seguendo le indicazioni di professionisti dell’ambito medico-scientifico, come vedremo tra poco.
Per perseguire una longevità sana, è necessario intervenire sulla salute delle nostre cellule attraverso tre meccanismi:
Un team di medici, ricercatori in ambito nutraceutico e farmacisti specializzati ha studiato e approntato un metodo completo e personalizzato, orientato alla longevità sana. I punti chiave per proteggere la salute delle cellule sono:
Inoltre, è importante associare Corsi ed eventi di Lifestyle & Longevity Coaching per migliorare stile di vita ed equilibrio psicofisico.
Con questo protocollo, è davvero possibile identificare le caratteristiche personali che incidono sull’invecchiamento ed esplorare cosa migliorare e dove agire a livello di stile di vita, forma psico-fisica, alimentazione, per definire un programma di integrazione pro-longevity di precisione.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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