Conosci le proprietà dell’urolitina A? Può rivelarsi una risorsa preziosa per la salute e per la qualità dell’invecchiamento. Si tratta di un metabolita prodotto dalla microflora intestinale umana.
Contribuisce a sostenere la biogenesi e la funzionalità mitocondriale, ad aumentare l’autofagia e ridurre l’inflammaging, uno dei segni dell’invecchiamento. Inoltre, accresce la funzionalità del tessuto muscolare, di articolazioni, intestino e reni, e svolge un’azione cardioprotettiva e neuroprotettiva.
La cura della salute mitocondriale sta diventando sempre più importante in un percorso pro-longevity. In particolare il mancato smaltimento di mitocondri danneggiati riduce l’efficienza energetica della cellula e la rende meno capace di produrre energia. L’Urolitina A è un composto di eccezionale importanza nel processo di cura della funzionalità mitocondriale in quanto è un promotore selettivo della mitofagia, il processo appunto di eliminazione dei mitocondri non funzionanti in modo appropriato. Molto utile anche per chi fa sport di tipo aerobico in cui i mitocondri sono particolarmente sollecitati.
Trovi riassunte le informazioni fondamentali sull'urolitina A anche in questo mio video.
L’urolitina A (UA) è un composto naturale prodotto dai batteri dell’intestino, a partire dagli ellagitannini e dall’acido ellagico, molto abbondanti nel melograno.
UA è stata scoperta una quarantina di anni fa, ma solo di recente è stato indagato il suo impatto sul processo di invecchiamento: questo composto contribuisce a migliorare la salute delle cellule, aumentando la mitofagia e la funzione mitocondriale e riducendo l’infiammazione dannosa.
L’urolitina sarebbe in grado di ristabilire la capacità delle cellule di rinnovare le componenti dei mitocondri difettosi. Infatti, il metabolita urolitina A migliora la rigenerazione mitocondriale in un processo chiamato mitofagia, durante il quale i mitocondri disfunzionali vengono degradati e sostituiti da nuovi mitocondri per garantire un’adeguata produzione di energia.
Inoltre, in particolare, l’urolitina è stata studiata sia in vitro sia in vivo per via delle sue funzioni a livello del muscolo scheletrico, legate a un miglioramento della funzione mitocondriale.
Ricordiamo che il metabolismo dei mitocondri è un’importante fonte energetica per i muscoli, poiché la sua funzione principale è generare ATP (adenosina trifosfato, il trasportatore di energia più abbondante a livello cellulare).
Oltre a ciò l’urolitina A, riducendo il declino correlato all’età, può essere una valida alleata per promuovere una buona funzionalità muscolare. L’integrazione a lungo termine (di integrazione parleremo tra poco) ha avuto un’azione positiva sulla resistenza muscolare.
Quindi, l’Urolitina A, intervenendo sull'attività mitocondriale, risulta essere un approccio promettente per contrastare il declino muscolare legato all'età.
Infatti, l'invecchiamento è legato a un decadimento della funzione mitocondriale e a una ridotta capacità di esercizio motorio.
Infatti, l'invecchiamento è legato a un decadimento della funzione mitocondriale e a una ridotta capacità di esercizio motorio.
Devi sapere che le cellule sono macchine biologiche assai complesse; possono fare un po’ di tutto, utilizzando le informazioni codificate nel loro Dna. Tuttavia, per riuscirci, hanno bisogno di carburante.
A fornirlo sono i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule: qui, zuccheri, grassi e proteine assunti con l’alimentazione vengono trasformati in adenosina trifosfato (ATP), l’ingrediente primario di tutti i processi coinvolti nel metabolismo cellulare.
Però, con l’invecchiamento, i mitocondri diventano sempre meno efficienti nel produrre energia, contribuendo al degrado delle nostre funzionalità fisiche.
Non solo. Nei mitocondri si producono anche sostanze di scarto come i ROS o radicali liberi, che possono danneggiare le strutture cellulari. L’aumento dei radicali liberi determina lo stress ossidativo e contribuisce all’invecchiamento cellulare.
Per fortuna, alcune sostanze possono aiutare a contrastare e rallentare gli effetti del tempo. Sembra essere proprio il caso dell’urolitina A, la cui supplementazione potrebbe contribuire a mantenere in salute le cellule e dare forza ai nostri muscoli, intervenendo sul processo di “manutenzione” dei mitocondri noto come mitofagia, come dimostra la scienza.
A questo proposito, in un video ti spiego come rallentare o invertire scientificamente l’invecchiamento:
Vediamo ora di approfondire il discorso sulla longevità in salute.
Oggi si parla spesso di età anagrafica ed età biologica (sarebbe meglio parlare di età funzionale, un parametro definito dalla capacità funzionale residua di una persona).
L’età anagrafica dipende dalla data di nascita, ma l’età biologica o funzionale altro non è che il risultato dello stile di vita che conduciamo e di quanto siamo in grado di gestire alcune variabili che io definisco i 4 fondamenti di una vita sana ed equilibrata: nutrizione, nutraceutica, allenamento fisico e lavoro interiore.
Nelle ultime decadi l’aspettativa di vita si è considerevolmente allungata; tuttavia, il contributo maggiore a questo fenomeno è stato fornito dalla riduzione della mortalità infantile e dalle terapie che prolungano la vita dei malati cronici.
Per questa ragione, troppo spesso viviamo sì più a lungo, ma non in salute e felicità, piuttosto in malattia e sofferenza. E tutto ciò accade perché nessuno ci insegna ad autogestirci nel modo migliore sin da giovani.
Infatti, la maggior parte delle malattie cronico-degenerative si può prevenire e ritardare, se non eliminare del tutto.
Sapevi che la vitalità e l’energia che desideriamo mantenere invecchiando sono racchiuse nelle cellule del nostro corpo? Lo avrai intuito dal discorso che abbiamo fatto poco fa, a proposito dei benefici dell’urolitina A. È proprio nelle cellule che hanno luogo molte attività fisiologiche e metaboliche.
Se saremo capaci di agire sulla nostra epigenetica, otterremo vari benefici nella rapidità con cui la nostra età funzionale effettivamente avanza.
In generale, la dieta alimentare che seguiamo, quanto siamo attivi e dinamici, come ci prendiamo cura di noi stessi e delle nostre emozioni sono fattori che, se correttamente affrontati, possono contribuire a meglio gestire i biomarkers, ossia i valori fisiologici che si modificano con l’avanzare degli anni.
Grazie agli studi scientifici, oggi sappiamo che l’epigenetica incide per il 70% sulla nostra salute, mentre la genetica solo per il 30%: con il giusto approccio, possiamo guidare la nostra salute da subito e perseguire un invecchiamento graduale e meno sofferente, poiché nulla è già stabilito in partenza.
Per esempio, pensiamo al ruolo dell’alimentazione: il cibo ci fornisce tutto ciò che serve per invecchiare al meglio? In realtà, no. Infatti, le microcarenze croniche sono più frequenti di quanto pensi, e sono degli acceleratori del processo di invecchiamento (qui un mio approfondimento sulle teorie dell'invecchiamento).
Una dieta alimentare attenta, ma non potenziata, ti può portare ad assimilare il minimo di vitamine e altre sostanze per non incorrere in patologie gravi, ma non è detto che eviti una carenza di minore entità, che potrebbe incidere sull'efficienza del metabolismo e sulla rapidità dell'invecchiamento.
L’assunzione di specifici ingredienti funzionali in grado di modulare i fattori responsabili dell’invecchiamento, a livello delle cellule, può esercitare un’azione benefica sulla tua salute, colmando le microcarenze e arrivando dove l’alimentazione è insufficiente.
Acido ellagico e punicalagine sono derivati dal melograno, e intervengono sulla funzionalità mitocondriale. Una volta metabolizzate dalla flora batterica intestinale, queste sostanze producono urolitina A, una molecola che favorisce l’eliminazione dei mitocondri danneggiati, producendo un effetto positivo sull’efficienza energetica dell’organismo.
In sinergia con altri attivi della salute, l’urolitina A può essere utile come integrazione a un’alimentazione equilibrata, in quantità adatte alle proprie individuali esigenze nutrizionali.
Attenzione a un aspetto importante: i nutraceutici non curano, ma contribuiscono a prevenire situazioni patologiche e a farci stare bene; vanno assunti in dosaggi corretti, seguendo i suggerimenti di esperti dell’ambito medico-scientifico, come vedremo a breve.
Per attivare il "pilota automatico" verso una longevità sana bisogna agire sulla salute delle nostre cellule tramite tre meccanismi:
Un team di ricercatori in ambito nutraceutico, medici e farmacisti specializzati ha studiato ed elaborato un metodo completo e personalizzato, orientato alla longevità sana.
I punti salienti per proteggere la salute cellulare sono:
Grazie a questo protocollo, possiamo davvero individuare le caratteristiche personali che influenzano l’invecchiamento e indagare cosa migliorare e dove intervenire a livello di stile di vita, forma psico-fisica, alimentazione, per stabilire un programma di integrazione pro-longevity di precisione.
Se vuoi saperne di più riguardo al primo corso al mondo sulla longevità scientifica, clicca il link qui sotto.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
Lascia un tuo commento