La carnosina è un piccolo polimero composto dagli amminoacidi istidina e alanina. Svolge un’azione antiossidante e antinfiammatoria, esercita un’azione tampone sul pH del muscolo scheletrico, agisce da anti-glicante, contrastando i danni legati all’accumulo di AGEs (glicotossine) e da antiaggregante piastrinico, oltre ad avere un potenziale effetto neuroprotettivo.
Scopriamo in che modo la carnosina, in combinazione con altri attivi, può contribuire a rallentare l’invecchiamento, in una prospettiva di longevità sana. Se l'argomento è di tuo interesse, ti consiglio la lettura del blog relativa alla teoria dell'invecchiamento.
La carnosina è una sostanza dalle proprietà molto interessanti: in particolare, è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo e, perciò, dell’invecchiamento precoce. Inoltre, la carnosina contribuisce a ridurre l’azione di macromolecole dannose, responsabili sia dell’invecchiamento precoce, sia dei disturbi infiammatori. In un approccio nutraceutico su base scientifica e orientato a una longevità sana, è opportuno considerare la carnosina per la sua azione antiossidante e anti-glicante.
In un’ottica di healthy aging, è interessante osservare che la carnosina svolge il ruolo di radical scavenger: è una sostanza in grado di convertire i radicali liberi dell'ossigeno in composti non radicalici, privi di reattività e di tossicità.
Infatti, un accumulo di radicali liberi promuove lo stress ossidativo o squilibrio REDOX, cioè l’insieme delle alterazioni prodotte nelle cellule, nei tessuti e nelle macromolecole biologiche, quando queste sono esposte a un eccesso di agenti ossidanti. L’effetto è dato da alterazioni metaboliche, danno e morte cellulare.
La carnosina è un agente anti-glicante. La glicazione è la reazione chimica in cui le molecole di zucchero reagiscono con le proteine (a livello del flusso ematico, dentro e fuori dalle cellule), dando luogo alla formazione di glicoproteine non funzionanti.
L’azione anti-glicante è capace di ridurre l’alterazione proteica indotta dagli AGEs, responsabili sia dell’invecchiamento precoce cutaneo e sistemico, sia dei disturbi infiammatori.
Oltre a essere presente a livello cardiaco e muscolare, la carnosina si ritrova anche nel cervello (sono tutti tessuti a elevato metabolismo ossidativo). Qui si ipotizza che, tramite diversi meccanismi d’azione a essa associati (antiglicante, antinfiammatorio, antiossidante, antiaggregante piastrinico), essa possa esercitare un’azione neuroprotettiva.
La carnosina svolge un ruolo prezioso su molti fronti.
La carnosina ha proprietà antiossidanti che le consentono di “catturare” le specie reattive dell'ossigeno, inclusi i radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo che determina l'invecchiamento precoce delle nostre cellule.
La carnosina ha la capacità di prolungare la vita delle cellule. Ciò perché rallenta la glicazione, un fenomeno naturale che accelera l'invecchiamento cellulare con l’avanzare dell'età, contribuendo all’insorgenza di condizioni come la cataratta.
Per via dei suoi effetti alcalinizzanti, la carnosina contribuisce anche a regolare l'acidificazione muscolare. Infatti, agendo come un tampone intracellulare, stabilizza il pH muscolare, concorrendo a migliorare le prestazioni fisiche in termini di intensità, resistenza e recupero.
Sai qual è il fattore chiave della tua longevità? Te lo spiego in questo video:
Vediamo adesso come sia possibile invertire o rallentare il processo d’invecchiamento cellulare non solo in un’ottica di longevità, ma perseguendo una longevità in salute.
Grazie a numerosi studi scientifici, oggi sappiamo che l’epigenetica incide per il 70% sulla nostra salute, mentre la genetica solo per il 30%: ciò significa che l’epigenetica ci dimostra che le nostre scelte di vita condizionano il nostro benessere.
È una buona notizia: non siamo “schiavi” del nostro patrimonio genetico ma, al contrario, con uno stile di vita sano possiamo esprimerlo al meglio.
In generale, la dieta che seguiamo, quanto siamo attivi, come ci prendiamo cura di noi stessi e delle nostre emozioni sono fattori che, se correttamente gestiti, possono contribuire a meglio gestire i biomarkers, ossia i valori fisiologici che si modificano con l’avanzare degli anni.
Facciamo un esempio concreto e ragioniamo sul ruolo dell’alimentazione: il cibo non ci fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per invecchiare al meglio. Infatti, le microcarenze croniche sono più frequenti di quanto pensiamo, e sono degli acceleratori del processo di invecchiamento.
Una dieta alimentare varia ed equilibrata, ma non potenziata, può portare ad assimilare sì il minimo di vitamine e altre sostanze per non incorrere in patologie, ma non è detto che eviti una carenza che potrebbe invece incidere sull'efficienza del metabolismo e sulla rapidità dell'invecchiamento.
Esistono numerose sostanze presenti in natura e che possono intervenire nei processi biologici: sono i “composti bioattivi”; in particolare, le sostanze contenute negli alimenti sono note come “nutraceutici”. Svariati composti bioattivi possono agire come modulatori epigenetici.
Studi preliminari indicano che la carnosina può contribuire a mantenere l’integrità della molecola del DNA, come indicato da studi con telomeri. Inoltre, può influenzare la regolazione epigenetica attraverso una maggiore acetilazione degli istoni, con azione simile alle sirtuine, una famiglia di “proteine anti-aging”.
La carnosina è uno tra gli specifici ingredienti funzionali in grado di modulare, a livello cellulare, i fattori responsabili dell’invecchiamento. Insieme ad altri attivi, contribuisce a promuovere il metabolismo energetico cellulare e a proteggere le cellule dallo stress ossidativo, che provoca l’invecchiamento precoce delle nostre cellule.
Secondo gli scienziati, la geroscience ci consentirà di vivere più a lungo, aggiungere anni in salute e comprimere gli anni di malattia.
Per raggiungere questo obiettivo, è importante, come abbiamo visto, agire a livello macroscopico: corretta alimentazione, attività fisica, buona qualità del sonno e gestione dello stress.
Infatti, nei miei coaching promuovo un sistema completo di facilitazione e aiuto al cambiamento e alla crescita personale, insistendo su quelli che definisco i 4 fondamenti o pilastri di una vita sana ed equilibrata: alimentazione corretta, nutraceutica, attività sportiva e gestione emozionale.
Come puoi notare, si riprende l’importante discorso dell’epigenetica e di come le nostre scelte possano modulare e guidare la nostra prospettiva di salute, sia nel futuro prossimo, sia nel lungo periodo.
Oltre a ciò, bisogna agire a livello microscopico con l’integrazione alimentare. Come abbiamo visto poco fa, la carnosina è uno degli attivi che regolano a livello cellulare gli hallmarks dell’aging, i segni dell’invecchiamento, concorrendo a colmare le micro carenze a livello nutrizionale, sostenendo il metabolismo cellulare e fornendo alle cellule gli strumenti di riparazione e difesa.
Devi sapere che un team di ricercatori in ambito nutraceutico, medici e farmacisti specializzati ha studiato, ricercato e approntato un metodo completo e personalizzato, finalizzato alla longevità sana.
Il programma pro-longevity di protezione delle cellule si basa su due punti principali:
È la base per una micronutrizione regolare e quotidiana, cui si aggiunge uno stimolo potenziativo (booster) che dia un “input” all’organismo e lo aiuti a rimuovere le componenti cellulari danneggiate e le cellule senescenti non più correttamente smaltite.
Tramite un test del DNA e un questionario epigenetico sarà possibile riconoscere le tue predisposizioni genetiche e i tuoi indicatori epigenetici, per avere un quadro completo e integrare, in modo mirato, tutte le sostanze di cui il tuo corpo è carente.
Potrai avvalerti della consulenza specializzata di professionisti della salute esperti e qualificati, i farmacisti preparatori, per intraprendere il tuo percorso pro-longevity con successo.
Così facendo, potrai riconoscere le caratteristiche personali che condizionano il tuo processo di invecchiamento e capire cosa ti occorre a livello di stile di vita, benessere psico-fisico e alimentazione.
AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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