Ti è mai capitato di svegliarti pieno di energia, di ottimo umore, felice della tua vita e di incontrare lungo la strada qualcuno che ti butta a terra e ti scaraventa addosso una negatività che dura tutto il giorno?
Tipicamente si tratta di persone che si lamentano, che ti raccontano tutti i loro problemi o che mettono dubbi sul senso di ogni tua iniziativa.
Magari però qualche volta sei stato invece tu a contagiare negativamente gli altri. Senza accorgertene anche tu potresti esserti lamentato di qualcosa o magari esserti arrabbiato fino a trasformare l’umore delle persone che ti stanno vicine.
Noi esseri umani siamo animali sociali, ci influenziamo e ci contagiamo sul piano emotivo in maniera molto profonda.
Numerose ricerche hanno messo in evidenza quanto i nostri comportamenti siano soggetti all’influenza degli altri. I ricercatori Nicholas Christakis e James H. Fowler hanno coniato il termine di contagio sociale per sottolineare quanto i comportamenti si diffondano nelle reti sociali in maniera simile al fenomeno del contagio da batteri o virus.
Condizioni mediche come l’obesità, che è strettamente connessa a specifici comportamenti adottati nel tempo dalla persona, si diffondono nelle reti sociali in modo molto chiaro fino al punto che avere un amico obeso aumenta in modo significativo il rischio di diventare obesi.
Le persone che ci stanno a fianco condizionano quindi, in modo consapevole o inconsapevole, i nostri comportamenti, le nostre scelte e soprattutto il tono del nostro umore.
Questo diventa particolarmente evidente quando abbiamo bisogno di carica e di positività per affrontare una sfida o un cambiamento e invece riceviamo dagli altri solo dubbi, negatività e pessimismo.
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Occorre stare in guardia perché molto spesso la nostra tendenza a mollare e a rinunciare è dettata dal contesto e dalle persone che frequentiamo, piuttosto che da una nostra personale sensazione di non avere sufficienti risorse.
Noi esseri umani siamo soggetti a valutazioni non oggettive dell’ambiente sia in positivo che in negativo.
A volte ci illudiamo che nulla ci possa capitare, che le malattie tocchino sempre agli altri, che a noi non possa succedere nulla di male.
Altre volte invece vediamo tutto buio e nero e ci immaginiamo che ogni sorta di disgrazia si imminente. Non siamo quindi molto stabili nei giudizi, nell’umore e nella prospettiva che adottiamo nei confronti della vita e proprio per questo siamo estremamente suscettibili agli stimoli che vengono dagli altri.
Ovviamente pensieri negativi e pessimismo non aiutano a vivere bene e rendono più difficile il raggiungimento dei nostri obiettivi sia a livello professionale che personale.
La persona pessimista non solo deve superare gli ostacoli oggettivi della vita ma anche il peso del proprio atteggiamento che diventa un vero e proprio freno ad ogni iniziativa.
Anche se la tua indole non è pessimista il fatto di essere a contatto con persone negative ti rende vulnerabile al contagio e ad peggioramento complessivo della tua prestazione.
La prima cosa da fare è ovviamente quella di cercare di allontanare dalla propria vita le persone negative e di circondarsi invece di amici positivi, pieni di energia e di entusiasmo. Ma ci sono anche una serie di azioni che puoi adottare tu e che fungono da antidoti al pessimismo:
Esercita la gratitudine: la gratitudine è un sentimento che ci aiuta a “guarire” da un lunga serie di stati d’animo negativi. La gratitudine annulla la rabbia, la frustrazione, la noia e anche il pessimismo.
Non fare la vittima: la lamentela e il vittimismo amplificano la negatività e soprattutto non permettono di superarla, perché ti tengono intrappolato in un determinato stato d’animo.
Focalizzati sulle soluzioni: per superare pessimismo e vittimismo occorre focalizzare le tue attenzioni sulle soluzioni e non sui problemi.
Non sparlare degli altri: le persone pessimiste parlano più volentieri male degli altri rispetto agli ottimisti. Il pettegolezzo acido è di per sé un segno di pessimismo ed evitare di cadere in questa abitudine ti mantiene più sereno e concentrato su te stesso.
Cerca di sorridere spesso: il sorriso non è solo una risposta a una situazione piacevole ma è anche un’abitudine, un atteggiamento che, una volta attivato, è capace di cambiare il nostro stato d’animo.
Abbi cura delle persone con cui stai bene: abbiamo capito che le persone con cui si sta veramente bene non sono molte. Eppure spesso sono quelle che trascuriamo e che valorizziamo meno. Impara a trattare le persone con cui stai bene come fossero dei gioielli preziosi.
Non prenderla sul personale: il pessimista prende tutto sul personale, ragione sempre come se il mondo intero ce l’avesse con lui. Occorre invece lasciare scorrere e non pensare che le cose negative accadano solo a noi.
Se sbagli impari e vai avanti: Nelson Mandela disse: “non perdo mai. O vinco o imparo”. Dovremmo tutti adottare questo atteggiamento e accettare anche gli errori come opportunità per imparare.
Non esiste la sfortuna che si accanisce su di te: i problemi che ritornano con elevata frequenza rappresentano le lezioni che non abbiamo ancora imparato. Non dare la colpa alla sfortuna. Supera i tuoi limiti.
Il tuo carattere è la sommatoria delle tue abitudini: non adottiamo certi comportamenti per via del carattere ma al contrario, abbiamo un certo carattere per via dei comportamenti che adottiamo con maggiore frequenza. Cambia le tue abitudini e cambierai, piano piano, il tuo carattere.
Non rimuginare sul passato: il pessimista guarda indietro, l’ottimista guarda avanti. Chi dei due troverà più facilmente la strada più idonea? Ovviamente chi è rivolto al futuro. Per altro, rimuginare sul passato ci tiene fermi nello stato emotivo negativo.
Non generalizzare, evita di dare giudizi affrettati: chi giudica tutto e tutti, chi generalizza è colui che meno si guarda dentro in cerca di soluzioni. La persona ottimista evita di dare giudizi su ogni cosa e si concentra sul suo percorso.
Abbiamo detto che le emozioni si diffondono nelle reti sociali un po’ come fanno le epidemie. Ma c’è una differenza importante: sono contagi apparentemente asintomatici.
Con il tempo si finisce per considerare un determinato stato emotivo come la norma e non ci si pone nemmeno più il problema del perché sia presente.
Le persone negative in genere hanno un potere di contagio maggiore di quelle positive, perché fanno leva su emozioni molto basilari come la nostra paura, il dubbio e l’insicurezza e le amplificano.
Possiamo parlare letteralmente di persone tossiche, ossia di soggetti che trasmettono la loro negatività attraverso comportamenti come il narcisismo, le richieste continue ed esagerate di attenzioni, il vittimismo, le vedute chiuse e dogmatiche, i giudizi perentori e l’invidia.
Sono tutti atteggiamenti che in modo più o meno subdolo finiscono con l’incidere sul nostro stato d’animo.
Le persone tossiche sono ovunque e non sempre è facile capire precocemente le loro caratteristiche.
Ma una volta identificate occorre fare ogni sforzo per liberarsi dalla loro presenza e tornare a guardare alla vita e agli altri con ottica aperta e positiva.
Allontanare le persone negative porta a dei benefici immediati:
Quello che blocca tanti e che impedisce loro di agire è la paura del cambiamento e il senso di colpa.
Ma cambiare è possibile ed è anche un sacrosanto diritto di ognuno di noi, in particolare quando sentiamo che la vita ha molto di più da offrirci di quello che abbiamo.
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AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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