Tendiamo a percepire l’invecchiamento e l’idea del tempo che passa come qualcosa di spaventoso, inaccettabile e da rifiutare. Ciò accade perché temiamo il cambiamento, siamo terrorizzati dall’idea di perdere efficienza e funzionalità.
Purtroppo, affrontare in questo modo il tempo che passa è il peggiore degli atteggiamenti, poiché controproducente: l’invecchiamento è un processo fisiologico e inevitabile, e non possiamo fare assolutamente nulla per scacciarlo.
Ogni organo invecchia a una velocità differente, a causa di vari fattori:
Siamo così impegnati a cercare di non invecchiare da non renderci conto che il vero focus del nostro comportamento dovrebbe essere, invece, cercare di invecchiare nel miglior modo possibile, ottimizzando le nostre abitudini comportamentali.
Infatti, l’importante non è la longevità di per sé, quanto piuttosto la longevità in salute, ed è esattamente lo scopo della medicina anti aging.
L’importanza della medicina anti aging risiede infatti nell’agire in maniera preventiva, con l’obiettivo di mantenere le persone in buona salute e biologicamente efficienti, al di là dell’età anagrafica e malgrado l’invecchiamento.
I passi indispensabili da seguire sono relativi ai 4 fondamenti di una vita sana, equilibrata e appagante:
In questi ultimi anni si parla molto di cibi antiossidanti. Il termine “antiossidante” rivela la funzione degli elementi attivi che compongono questi cibi.
Infatti, gli antiossidanti sono molecole fondamentali per il nostro benessere, poiché ci proteggono dagli effetti nocivi dei radicali liberi, attraverso un sistema di difesa nell’organismo, sia a livello extracellulare sia intracellulare.
L'azione dei radicali liberi sembra favorire il processo di invecchiamento, promuovendo lo stress ossidativo: per esempio, la pelle perde tono ed elasticità, si innescano più processi infiammatori, soprattutto a carico delle giunture.
Anche negli organi interni le conseguenze sono rilevanti: la vista diminuisce, aumenta il rischio di malattie coronariche, sono danneggiate le cellule nervose del cervello, fattore di rischio per l'insorgenza di patologie come il morbo di Parkinson o di Alzheimer.
Gli antiossidanti riportano l’equilibrio chimico dei radicali liberi, tramite la possibilità di fornire loro gli elettroni di cui sono privi.
Il nostro organismo è in grado di produrre antiossidanti endogeni, grazie ai quali si difende, in parte, dall’azione dei radicali liberi.
Tuttavia, quando il livello di ossidazione supera una certa soglia, è opportuno intervenire con un apporto esterno di antiossidanti a rafforzamento di quelli introdotti con la dieta.
Inoltre, ogni antiossidante ha un campo di azione specifico per ogni molecola: per questa ragione, è utile valutare un’azione sinergica di diversi agenti antiossidanti sia attraverso l’alimentazione, sia con la supplementazione controllata.
I principali agenti antiossidanti derivano da minerali, vitamine, micronutrienti, enzimi e pigmenti vegetali. Vediamo i principali e quali funzioni benefiche e protettive svolgono:
Negli ultimi anni, è stata rivolta un’attenzione un po’ eccessiva ad alcuni, singoli alimenti detti “superfood”, ritenuti in grado di risolvere, da soli, il problema dello stress ossidativo: Cranberry o mirtilli rossi, bacche di Goji e di Acai, per citare i più noti.
Magari fosse vero! In realtà, per quanto una nutrizione completa e consapevole sia una base imprescindibile per la salute e per un buon invecchiamento, le “bacche magiche” non esistono.
Invece, è sempre necessario che una dieta equilibrata rientri in uno stile di vita regolare nella sua totalità, da seguire e portare avanti nel tempo. In questo video trovi alcune mie considerazioni in proposito:
Ribadiamo un aspetto chiarito poco fa: il nostro organismo non ha bisogno di un solo specifico antiossidante, ma di un’associazione di più molecole antiossidanti diverse. È perciò opportuno non fare affidamento su un unico integratore per proteggersi dall’azione dannosa dei radicali liberi.
Inoltre, gli integratori e i multivitaminici non sostituiscono l’alimentazione, ma ne completano e potenziano l’efficacia e i benefici. Proprio per questa ragione, è sempre opportuno consultarsi con il tuo farmacista o medico di fiducia per valutare insieme l’integrazione più adeguata alla tua situazione.
Sarebbe meglio ridimensionare il consumo di:
Ricorda che non stiamo parlando di rinunce drastiche. Non sto dicendo di rinunciare a una buona pizza il sabato sera o alla torta di compleanno alla festa di amici, anche perché significherebbe privarti di quella convivialità che invece fa bene allo spirito e aiuta a mantenersi giovani.
È l’eccesso a dover essere moderato, soprattutto di quei cibi privi di reale valore nutrizionale e ricchi di calorie “vuote”, non realmente utili al mantenimento di un organismo sano e in forze.
È stato dimostrato che:
sono tutti fattori che contribuiscono a rallentare l’invecchiamento, poiché in grado di contrastare l’accorciamento dei telomeri, gli speciali “cappucci” che proteggono le estremità dei cromosomi.
Infatti, è fondamentale avere un approccio integrato e seguire uno stile di vita anti aging con intelligenza, personalizzazione e approfondimento scientifico. Cosa significa?
Significa non concentrarsi su un singolo aspetto sperando che sia l’elisir di giovinezza, ma adottare una visione più ampia di benessere e salute, con un’attenzione particolare al lavoro interiore.
Si tratta dell’aspetto che consente di sviluppare il giusto approccio mentale al tempo che passa, senza temerlo o rifiutarlo, ma accogliendolo con consapevolezza, equilibrio, curiosità e voglia di mettersi in gioco.
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AUTORE
Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise
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