Perché invecchiamo: le cause biologiche spiegate bene e cosa fare per vivere meglio

Perché invecchiamo: le cause biologiche spiegate bene e cosa fare per vivere meglio

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L’idea di invecchiare ci spaventa, soprattutto perché è un fenomeno inevitabile e abbiamo paura della nostra progressiva inefficienza, sia fisica, sia mentale. Infatti, l’invecchiamento è un processo fisiologico

Tuttavia, capire i meccanismi biologici dell’invecchiamento può anche aiutarci a comprendere quali strumenti, pratiche e abitudini adottare per migliorare sensibilmente la qualità della nostra vita, prevenire l’insorgenza di alcune patologie e ridurre l’impatto del tempo che passa sulla qualità delle nostre giornate.

Perché invecchiamo e quali sono le cause biologiche?

Da un punto di vista medico-scientifico, l’invecchiamento è un processo degenerativo che coinvolge cellule, tessuti e organi. Dopo la fascia d’età tra i 20 e i 30 anni, inizia un progressivo processo di decadimento e deterioramento che indebolisce l’organismo e rallenta le funzioni biologiche.

Tutto il nostro organismo subisce alcuni danni irreversibili

  • le cellule smettono di riprodursi, 
  • i tessuti si atrofizzano, 
  • gli organi riducono funzionalità ed efficienza.

Col trascorrere degli anni, aumenta la quantità di radicali liberi prodotti durante il processo di ossidazione. Fa tutto parte del ciclo vitale. La buona notizia è che possiamo intervenire in maniera diretta e consapevole affinché l’invecchiamento evolva in maniera regolare e la qualità della nostra vita e della nostra salute non si abbassi sensibilmente.

Cosa accade quando il nostro corpo (e non solo) invecchia? 

In un mio video recente spiego quali sono i segni dell’invecchiamento:

 

Sulla rivista Cell, nel 2013, è stato pubblicato un articolo che riassume tutto ciò che avviene nel nostro corpo quando invecchiamo, e individua nove segni distintivi. Lo scopo è scoprire i meccanismi che determinano il deterioramento legato all’avanzare dell’età.

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1. Progressivo accumulo di errori a carico del DNA 

Il codice genetico è un manuale di istruzioni di una cellula. Con l’invecchiamento, si verificano errori a carico del DNA. Infatti, quando il DNA viene replicato, il codice potrebbe non essere copiato correttamente. 

Se gli errori si accumulano, le istruzioni diventano poco chiare. Ciò può provocare la distruzione della cellula e, in alcuni casi, persino renderla cancerosa. Con l’invecchiamento, i meccanismi di riparazione del DNA della cellula perdono efficienza

2. Espressione genica (quali geni devono essere espressi)

L’espressione genica è regolata da sistemi specifici. Tuttavia, con l’invecchiamento, le proteine legate al DNA diventano meno precise, e i geni iniziano a essere espressi quando non dovrebbero oppure, per errore, potrebbero non essere più espressi. 

Ciò può comportare una mancata produzione di alcune proteine o la presenza di proteine dannose e inutili. Per esempio, se un cambiamento involontario determina il silenziamento di un gene che aiuta a sopprimere i tumori, le cellule potrebbero crescere incontrollatamente, favorendo l’insorgenza di un cancro. 

Qui abbiamo buone notizie. Infatti, gli esperimenti degli scienziati sui topi hanno rilevato che la gestione di questi errori può migliorare alcuni effetti neurologici dell’invecchiamento, come il deterioramento della memoria.

3. Le proteine diventano meno stabili (e meno accurate) 

Nelle nostre cellule, le proteine sono prodotte ininterrottamente e controllano quasi ogni funzione all’interno della cellula

Tuttavia, le proteine devono essere riciclate continuamente, perché perdono la loro efficacia nel tempo. Invecchiando, il nostro corpo perde la capacità di eliminare le vecchie proteine. 

Se il nostro organismo non riesce a eliminare le proteine inutilizzabili, queste possono accumularsi e diventare tossiche

L’accumulo di proteine è una delle principali caratteristiche della malattia di Alzheimer: in questo caso, le proteine note come aggregati di beta-amiloide si accumulano nel cervello, determinando la perdita di cellule nervose.

4. Le cellule non muoiono quando dovrebbero 

Quando le cellule subiscono stress, talvolta smettono di dividersi e diventano resistenti alla morte. Si trasformano in qualcosa che gli scienziati definiscono “cellule zombie”: queste possono infettare altre cellule nelle loro vicinanze e diffondere l’infiammazione in tutto il corpo. 

Queste cellule sono anche note come “cellule senescenti”: la loro eliminazione sembrerebbe annullare gli effetti dell’invecchiamento. 

Allo stesso modo, quando le cellule senescenti sono state iniettate nei topi giovani, hanno sortito effetti debilitanti e infiammatori, poiché dannose per la salute in generale. 

Al momento, alcuni farmaci (senolitici) sono in fase di sviluppo con l’obiettivo di ridurre le cellule senescenti nelle persone anziane per trattare patologie legate all’età.

5. I mitocondri perdono la loro funzionalità 

I mitocondri sono organuli che hanno il ruolo di produrre energia cellulare. Con l’invecchiamento, queste mini centrali energetiche perdono efficienza e diventano disfunzionali, producendo una forma alterata di ossigeno che può provocare danni al DNA e alle proteine. 

6. Squilibri a livello del metabolismo 

Le cellule devono adeguarsi alla quantità di sostanze nutritive disponibili. Perciò, se il metabolismo cellulare non funziona in modo corretto, la cellula non è più in grado di elaborare i nutrienti, dando luogo ad alcuni problemi

Con l’avanzare dell’età, le cellule diventano meno precise nel rilevare le quantità di glucosio o grasso presenti nel corpo, e alcuni zuccheri e lipidi non sono elaborati correttamente. 

Le cellule che invecchiano accumulano una quantità eccessiva di grassi, poiché non lo digeriscono adeguatamente. 

Ciò può influenzare anche l’attività dell’insulina, che svolge un ruolo chiave nell’insorgenza del diabete. Questo è il motivo per cui il diabete correlato all’età è abbastanza diffuso: l’organismo non è più in grado di metabolizzare correttamente tutto il cibo che introduce.

7. I tessuti non sono più riparati e rinnovati 

Il rinnovamento dei tessuti rallenta con l’invecchiamento, e ciò contribuisce a determinare il danno tissutale

Le cellule staminali sono cellule in grado di “convertirsi in diversi tipi di cellule” nel nostro corpo. In molti tessuti, agiscono come un sistema di riparazione interno, ripristinando le cellule danneggiate o morte. 

Con l’età, le cellule staminali vanno esaurendosi e sono meno attive, perciò non sono in grado di dividersi rapidamente. L’esaurimento delle cellule staminali significa che i tessuti che dovrebbero essere rinnovati non si rinnovano.

8. Le cellule perdono la capacità di interagire l’una con l’altra 

Perché il nostro organismo funzioni perfettamente, le cellule devono comunicare incessantemente tra loro. Con l’invecchiamento, la comunicazione perde efficienza: alcune cellule diventano meno reattive, determinando un’infiammazione che ostacola ulteriormente l’interazione tra cellule sane e funzionanti. 

Con le cellule non più in grado di comunicare, il sistema immunitario non è in grado di eliminare adeguatamente patogeni e cellule senescenti

L’invecchiamento altera anche il livello della comunicazione tra cellule attraverso il sistema endocrino e neuroendocrino. 

I messaggi inviati attraverso molecole ormonali, come l’insulina, che circolano attraverso questi sistemi, tendono a “perdersi per strada”.

9. Telomeri che si accorciano 

Invecchiamento e telomeri sono connessi, ma cosa sono i telomeri? Sono cappucci protettivi (piccole porzioni di DNA) alle estremità di ogni cromosoma. 

Ogni volta che le cellule si dividono, le parti finali del cromosoma si accorciano. Quando i telomeri si riducono notevolmente fino a perdersi, i cromosomi diventano instabili e si creano molti problemi, tra cui la mancata o non corretta replicazione. 

I cromosomi non adeguatamente replicati possono rompersi, “uccidendo” le cellule. Alcuni studi scientifici stanno cercando di scoprire se l’attivazione della telomerasi (l’enzima che ripara i telomeri) e l’allungamento dei telomeri possano ritardare l’invecchiamento negli esseri umani e negli animali.

Telomeri, invecchiamento e longevità: ottime notizie in arrivo

Già qualche anno fa, uno studio scientifico del Dott. Dean Ornish dimostrò come cambiamenti nello stile di vita sono in grado di incrementare l’attività della telomerasi, l’enzima che ripara i telomeri.

Infatti, dai suoi studi emerge che alimentazione corretta, esercizio fisico moderato e meditazione sono sufficienti a riparare significativamente i telomeri e rallentare l’invecchiamento delle cellule, verso la longevità.

A corroborare queste evidenze scientifiche sono le scoperte di Elizabeth Blackburn, biologa molecolare e Premio Nobel per la Medicina nel 2009: i telomeri riducono la loro lunghezza con una rapidità che dipende non solo da fattori genetici, ma anche dall’equilibrio psicologico e dallo stile di vita delle persone.

Le parole della scienziata: “Avevamo scoperto qualcosa di inaudito: più si è sotto stress cronico, più corti sono i telomeri”.

Il modo in cui viviamo può accelerare il processo di invecchiamento cellulare, ma anche a rallentarlo. Come ci nutriamo, come reagiamo ai problemi emozionali, quanta attività fisica pratichiamo, quanto ci siamo esposti allo stress durante l’infanzia sono fattori che, aggiunti ad altri, influenzano i telomeri e prevengono o accelerano l’invecchiamento cellulare.

Come invecchiare bene?

Si può invecchiare bene? Sì, e gli strumenti per farlo sono a portata di mano: le nostre abitudini quotidiane

1.Nutrizione corretta per fornire al corpo energia ed eliminare prodotti di scarto

Possiamo proprio parlare di cibi anti aging. Infatti, la medicina anti-aging rileva come una nutrizione equilibrata e completa sia determinante nel contrastare l'invecchiamento cellulare, consentendoci di vivere in salute il più a lungo possibile. 

Ma cosa mangiare per stare bene? Il consiglio è di fare largo ai cibi antiossidanti che contengono:

Non mi stancherò mai di ribadirlo: mangiare sano protegge dalle malattie. Infatti, i notevoli benefici di quella che io definisco “nutrizione potenziativa” si notano soprattutto nel medio e lungo periodo, grazie al mantenimento di un sistema immunitario efficiente.

Inoltre, i vantaggi di un’alimentazione sana e consapevole si notano anche nel quotidiano, perché aiutano a sentirsi meglio: più energici, efficienti, attivi e anche l’umore e la concentrazione ne traggono giovamento. 

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2. Integrazione alimentare per compensare le microcarenze

A proposito di nutrizione potenziativa: alla nutrizione associo la nutraceutica, che sfrutta tutti i nutrienti degli alimenti grazie a una integrazione adeguata con effetti positivi sulla salute, sul trattamento e sulla prevenzione di alcune malattie. 

Questo aspetto rientra nei 4 fondamenti di una vita sana ed equilibrata, sui quali lavorare per imparare a migliorare le proprie abitudini e stare bene. 

3. Allenamento per stimolare l'organismo a conservare a lungo funzionalità ed efficienza 

In generale, i benefici dell’allenamento sono noti in tutta la letteratura scientifica. Per esempio, fare esercizio fisico aiuta a contenere la sindrome metabolica, l’associazione di vari fattori di rischio.

Inoltre, allenarsi può giovare notevolmente all’umore, poiché contribuisce a ridurre ansia e stress ed è fondamentale per abbassare l’impatto di malattie croniche, come per esempio la depressione.

In una prospettiva anti aging, le macro-aree sulle quali lavorare sono:

  • area della mobilità e della flessibilità, l’aspetto che più evidentemente rallenta con il passare del tempo. 

Recentemente, parlo proprio di questo e di molto altro, in un video in cui ti illustro l’allenamento anti aging da fare a casa:

 

4. Meditazione per ricaricare la mente di energia vitale e stabilire un mindset equilibrato

Inserirei la meditazione in un più ampio discorso di lavoro interiore. La meditazione aiuta a contrastare lo stress, vera piaga della nostra società occidentale, frenetica e convulsa. Sapevi che l’ansia accelera l’invecchiamento cellulare?

Ritrovare il proprio equilibrio, alleggerire le tensioni quotidiane e imparare a far fluire le emozioni negative contribuisce sensibilmente a rivedere la propria vita in una prospettiva ottimistica e positiva, con effetti apprezzabili anche sul piano fisico.

Ricorda, infatti, che benessere psicologico e salute fisica comunicano tra loro e sono molti i disturbi di origine psicosomatica (e non solo) che appesantiscono la nostra vita.

Non solo. Anche coltivare le relazioni sociali, seguire hobby e passatempi creativi, non trascurare i propri interessi sono attività preziose che fanno parte di una vera e propria palestra mentale. Infatti, allenare le funzioni cognitive e mentali, è fondamentale per “mantenere il cervello in forma”.

Invecchiare non deve spaventare, perché è un fenomeno fisiologico. Invece, tutti noi possiamo vivere una vita più lunga e più sana, contrastando l’insorgere di alcune problematiche con abitudini corrette e virtuose.

Infatti, uno stile di vita adeguato può incidere in modo significativo sulla nostra salute fisica, sull’insorgenza di alcune patologie e sul benessere psicologico, aiutandoci a vivere meglio e più a lungo. 

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Filippo Ongaro

AUTORE

Filippo Ongaro

Medico degli astronauti dal 2000 al 2007, autore Bestseller, ideatore del Metodo Ongaro® e ambasciatore Still I Rise

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